Per festeggiare il bicentenario di Charlotte Brontë stiamo organizzando diverse iniziative: un contest sulla nostra pagina Facebook, un incontro in libreria interamente dedicato a questa ricorrenza… ma giovedì 21 aprile, nella data ufficiale di questo evento tanto atteso, abbiamo deciso di fare qualcosa di completamente nuovo per noi: ci siamo organizzate in buona compagnia (una sorella e una zia piuttosto mitiche) e siamo partite alla volta di Napoli, per incontrare di persona la professoressa Maddalena De Leo, rappresentante della Sezione Italiana della Brontë Society.

Eravamo infatti a conoscenza di un incontro organizzato presso napoli2la Biblioteca Nazionale di Napoli interamente dedicato a Charlotte e presieduto dalle professoresse De Leo e Caterina Lerro. L’intervento della professoressa De Leo, che apriva l’incontro, era incentrato sulle protagoniste femminili degli scritti giovanili di Charlotte, ben diverse da quella Jane Eyre creata da una sua penna più matura, e che tutti noi conosciamo bene. La De Leo era visibilmente emozionata, e ha raccontato un aneddoto che ci ha colpite molto: la sezione Venezuelana della Biblioteca Nazionale di Napoli sembrava il posto perfetto per celebrare il bicentenario di Charlotte dal momento che, anni prima, proprio in quello stesso posto, una giovane Maddalena De Leo prendeva in prestito una copia di Villette, e “incontrava” per la prima volta questa autrice.

La sua amica e collega Caterina Lerro è invece intervenuta con un interessante discorso libri napoliproprio sul romanzo forse più noto di Charlotte: JANE EYRE. Il viaggio era il filo conduttore dell’intervento, un viaggio attraverso gli elementi, le stagioni, gli stati di consapevolezza e di maturazione sociale e individuale dei protagonisti, e infine un viaggio verso l’amore, ma anche e soprattutto verso la piena realizzazione di una donna che è diventata tanto forte e libera da essere davvero all’avanguardia. Alcuni studenti del liceo statale Gandhi di Casoria hanno letto dei brani del romanzo, contribuendo con la loro piacevole vivacità, a rendere l’atmosfera ancora più gradevole.

Per noi è stata una giornata davvero speciale, e ci ha dato la giusta carica per continuare il nostro, di viaggio. Un’avventura continua in questo mondo sospeso tra pagine di carta e brughiere selvagge battute dal vento, in cui i fantasmi più spaventosi non sono quelli che picchiano sui vetri delle finestre di notte, e in cui è bello scoprire delle amiche, lontane nel tempo, che sono ancora oggi di sostegno, esempio e di grande ispirazione. Una di loro è nata esattamente 200 anni fa, e il suo nome lo conosciamo tutti.

Serena