Durante l’Ottocento e soprattutto nel periodo vittoriano le donne erano costrette a portare un busto detto comunemente corsetto, dall’inglese ‘corset’, al di sotto dei loro ampi vestiti. Ogni donna, di qualunque ceto sociale, doveva indossarlo per una questione di estetica ma anche per sostenere la schiena e avere un’adeguata postura. C’era anche una questione morale, in quanto una donna che non lo portava era considerata sciatta, pigra o perduta. Il corsetto veniva allacciato con fatica ed era più o meno stretto a seconda di come lo si voleva, ma provocava comunque difficoltà nei movimenti e alla respirazione, in quanto comprimeva i polmoni e l’addome consentendo di mangiare ben poco. L’unico momento della giornata in cui si poteva essere libere da esso era la mattina quando ancora si aveva indosso la vestaglia.
Le Brontë, come tutte le donne della loro epoca, erano tenute a seguire le convenzioni sociali vittoriane. Nei loro romanzi abbiamo esempi di donne bruttine ma mai sciatte e sempre ordinate, che sicuramente indossavano il corsetto (vedasi Agnes Grey, Jane Eyre e Lucy Snowe) contrapposte ad altre quali Catherine Earnshaw e Shirley che, pur essendo molto belle, trascurano questa loro attrattiva, spesso non curandosi affatto del loro aspetto fisico.
Le sorelle stesse si ponevano in modo diverso rispetto alla moda e all’uso del corsetto. Possiamo ben immaginare che Emily avesse per quest’ultimo una vera e propria avversione e che probabilmente, stando quasi sempre in casa e senza che nessuno la vedesse, facesse a meno di indossarlo quando ne aveva la possibilità. Anne e Charlotte invece dovettero attenersi senza opposizione ai dettami della moda del tempo. Charlotte in particolare fu l’unica delle tre sorelle a provare un certo interesse per i bei vestiti, basti pensare a quelli che, pur sobri e adeguati alla sua persona minuta, acquistò prima di sposarsi.
Una cosa però è certa: senza essere costrette a indossare il corsetto, la salute già cagionevole delle tre sorelle ne avrebbe risentito meno consentendo loro di vivere sicuramente qualche anno in più.
Maddalena De Leo
Sapevi che la professoressa Maddalena De Leo è rappresentante della Brontë Society in Italia? Se questo suo articolo ti è piaciuto e sei curioso di saperne di più sulle abitudini delle nostre amate sorelle, non puoi perderti Come mangiavano le sorelle Brontë? -articolo a cura di Maddalena De Leo.