Come sempre, ogni volta che torniamo ad Haworth, la prima cosa che vogliamo vedere è il Brontë Parsonage Museum. Durante la nostra visita dello scorso agosto, abbiamo avuto la possibilità di conoscere e intervistare di persona, per The Sisters’ Room, la Curatrice Principale del museo, Ann Dinsdale. Ann è una persona davvero affascinante, appassionata, di una gentilezza incredibile, e con una conoscenza sconfinata per quel che riguarda il mondo bronteano. Conoscetela attraverso le sue parole, leggete l’intervista che ci ha concesso per voi lettori del blog. Quando avrete finito, rimarrete talmente incantati che avrete voglia di conoscerla di persona anche voi!
- Ciao Ann, quando hai “incontrato” per la prima volta la famiglia Brontë, e chi è il tuo preferito tra loro?
Il mio primo incontro con la famiglia Brontë risale a molti anni fa, agli anni ’60; ero una bambina, e una volta visitai il Parsonage in gita con la scuola: prima di allora non avevo mai sentito parlare dei Brontë. In quella gita al museo, dopo la visita e le spiegazioni, rimasi colpita – io stessa ho due sorelle e un fratello, e amo scrivere. Tutto questo mi affascinava, ero molto interessata a loro. All’inizio, ovviamente, ero incuriosita dalle loro vite, poiché ero troppo piccola per leggere i romanzi. Credo che questo sia stato il mio primo incontro con la famiglia Brontë. Per quanto riguarda le preferenze, non posso dire di avere una sorella che prediligo particolarmente tra loro tre, le ammiro tutte per ragioni diverse: Anne per la sua intelligenza e il coraggio, così come Charlotte, e poi amo profondamente Jane Eyre. È uno dei miei libri preferiti di sempre. Certo, anche Cime Tempestose è uno dei miei preferiti, tanto che non riesco mai a decidermi su quale dei due ami di più: quando leggo Jane Eyre il mio preferito è Jane Eyre, quando leggo Cime Tempestose, è Cime Tempestose. Ritengo che quest’ultimo sia il romanzo più straordinario che abbia mai letto, è un libro che ti cambia la vita. Inoltre sappiamo così poco di Emily che non si può fare a meno di restare affascinati e ammaliati da lei, da quel suo carattere così singolare e fuori dal comune. Quindi ecco, ammiro tutte e tre le sorelle Brontë, non posso dire di avere una sorella preferita.
- Da quanto tempo lavori al Parsonage, e qual è l’aspetto del tuo lavoro che ami di più?
Probabilmente sono al Parsonage da più tempo delle Brontë ormai! Ho iniziato a lavorarci nel 1989, quindi sono qui da molto tempo. Il mio lavoro è cambiato da allora, adesso sono la curatrice principale del museo e mi occupo della collezione – sia del lavoro di ricerca per la collezione dell’archivio e della biblioteca, sia della cura degli oggetti fisici all’interno del museo. La mia collega Sarah Laycock mi assiste come curatrice e lavoriamo insieme all’organizzazione delle mostre, cosa che mi piace molto fare: immergersi nelle ricerche e scrivere le linee guida per mostre ed esibizioni, decidere quali oggetti esporre al pubblico. Mi piace anche l’aspetto di ricerca, anzi, credo proprio che sia la parte del lavoro che preferisco di più. Infatti ci sono sempre tante persone che ci scrivono, ci telefonano, ci chiedono informazioni su argomenti particolari (a volte davvero interessanti), e sia che si tratti di fare ricerche per le mostre o che si tratti di rispondere al nostro servizio di indagine, devo dire che mi interessa particolarmente rintracciare informazioni, perché ovviamente è una continua forma di apprendimento anche per me. Perciò sì, la ricerca è decisamente l’aspetto che amo di più, e poi lavorare qui ti da il privilegio di conoscere molte persone interessanti, quindi è sempre tutto molto bello.
- In quanto autrice ed esperta bronteana devi aver visitato molti luoghi legati alla famiglia Brontë : qual è il tuo preferito?
Beh, a questa domanda dovrei rispondere “il Parsonage”, non è vero? Ho visitato molti posti collegati ai Brontë, e credo che gli unici che non ho ancora visto siano quelli in Irlanda. Amo particolarmente la Red House e Hoakwell Hall. La Red House era la dimora di Mary Taylor, grande amica di Charlotte. Questo posto oggi è un museo, ma mi chiedo per quanto ancora. Purtroppo rischia di essere chiuso e se questo accadesse, se diventasse una struttura privata, sarebbe una gran tragedia.
- Di tutte le poesie scritte dai Brontë qual è la tua preferita?
Emily è decisamente la mia poetessa preferita tra i Brontë, mi piacciono tantissime sue poesie. Credo che la mia preferita sia una di quelle brevi, semplici: High Waving Heather, che è così evocativa della brughiera e del paesaggio intorno ad Haworth. Ma mi piacciono anche alcune delle sue poesie più cupe, quella degli aspri mesi di dicembre per esempio, è un’altra mia preferita: ci sono così tante ripetizioni, è un linguaggio che oggi probabilmente non ce la farebbe a conquistare un editore moderno, anche se in realtà proprio questa sua caratteristica rende e rinforza l’incedere del tempo… sì, decisamente, le mie poesie preferite sono quelle di Emily.
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