Qualche anno fa, durante un memorabile pranzo nel nostro ristorante preferito su Main Street, degli amici inglesi ci consigliarono di guardare la serie tv di BBC e HBO Gentleman Jack. Non era ancora arrivata in Italia e dissero che raccontava di una donna vissuto proprio nel West Yorkshire, e che esistevano teorie su presunte connessioni tra la sua storia e quella delle sorelle Brontë.
Quello di oggi è solo il primo di due articoli che usciranno a settembre, nei quali esploreremo proprio i collegamenti tra questo personaggio e le nostre amate Brontë, in un nuovo viaggio bronteano che sa di vento e di brughiera.
Per chi non la conoscesse già Gentleman Jack è Anne Lister, una nota proprietaria terriera dell’Inghilterra del nord che oltre ai vari possedimenti di famiglia aveva investito nell’industria ferroviaria, e divenne nel 1835 proprietaria di una miniera di carbone, la Walker Pit. Queste poche informazioni bastano da sole a definire una donna molto lontana dall’immaginario femminile del tempo. Anne aveva viaggiato in tutta Europa: Francia, Italia, Svizzera, Belgio, Spagna. Le sue vedute erano ampie, moderne, spesso incomprese e non ebbe una vita facile. La ragione per cui oggi abbiamo la fortuna di sapere così tanto su di lei, sono le dettagliatissime memorie lasciate ai posteri. Anne fu infatti autrice di quello che oggi è diventato il più lungo diario mai scritto nella storia della lingua inglese, contenente quasi quattro milioni di parole.
Anne iniziò a comporlo all’età di 15 anni e a rendere il tutto ancora più affascinante c’è che parte di queste memorie era scritta in un codice segreto complesso, composto da vari elementi come simboli matematici e lettere dell’alfabeto greco. Questi scritti misteriosi, rimasti illeggibili per secoli, vennero decodificati solo verso la fine del diciannovesimo secolo da un suo discendente, John Lister. Le parti in codice erano quelle che l’autrice intendeva nascondere da occhi indiscreti e John Lister decise inizialmente di mantenerle private non divulgandole, finché non vennero diffuse decenni dopo.
Nel suo diario Anne scriveva di affari e degli avvenimenti sociali del tempo, ma anche della sua vita privata che, nonostante il successo e la ricchezza, non era affatto semplice da gestire. La Lister era infatti, a causa di quel modo di vivere ritenuto troppo originale per i canoni dell’epoca, un personaggio molto chiacchierato. Le chiacchiere erano legate al suo interesse per gli affari “da uomini”, ma anche al suo orientamento sessuale, questioni che le fecero guadagnare l’odioso nomignolo di Gentleman Jack. I diari di Anne raccontano infatti con grande anticipo sui tempi le battaglie dell’omosessualità ai tempi di una società rigida come quella inglese dell’800, quando vivere fuori dagli schemi imposti era praticamente impossibile. Non molti sanno che Anne è un personaggio molto importante dal punto di vista dell’emancipazione femminile e dell’uguaglianza, e fu tra le altre cose protagonista del primo matrimonio tra persone dello stesso sesso nel Regno Unito. La Lister e l’amore della sua vita, Ann Walker, si scambiarono infatti promesse di matrimonio la domenica di Pasqua del 1834 nella Holy Trinity Church. Non si trattava ovviamente di un’ unione legalmente riconosciuta, ma furono promesse d’amore, e da quel momento si ritennero a tutti gli effetti sposate e vissero come tali. Oggi, una placca blu all’interno della chiesa ricorda quel giorno e la loro unione, e i diari di Anne sono stati aggiunti nel registro del programma Memoria del Mondo dell’UNESCO, il quale salvaguarda i documenti più importanti che raccontano la storia dell’umanità.
Questa dunque è la storia di Anne Lister e vi racconteremo nel secondo articolo che uscirà la prossima settimana, come si lega a quella delle Brontë. Resterete molto sorpresi…
Selene
Foto di copertina da primevideo.com