Che ne direste di saperne di più sui fantasmi che si aggiravano a Haworth all’epoca delle Brontë?
Queste entità erano di casa lì fra Settecento e Ottocento e la domestica Tabby amava raccontare delle loro apparizioni nei vari edifici del villaggio. Sembra che nella Old Hall, sita a sud del paese, ancora all’epoca delle Brontë a notte fonda si udissero i passi di un vecchio signorotto che vi aveva abitato un tempo. Anche all’esterno dell’edificio, che anticamente era stato un monastero, erano spesso stati uditi gli zoccoli dei cavalli che portavano in carrozza alcuni ospiti ‘non terreni’ alla ricerca di un posto ove riposare dopo aver vagato senza posa per le brughiere.
Spesso gli abitanti di Haworth, a detta di Tabby, avevano visto aggirarsi per la brughiera, proprio a Top Withens ove si pensa che Emily ambientò il suo romanzo, una donna dall’aspetto spettrale vestita di bianco.
Tabby, ma anche il reverendo Patrick parlavano anche molto della banshee, uno spirito femminile della tradizione irlandese e scozzese. Poteva apparire sotto le spoglie di una giovane donna dai capelli fluttuanti, una matrona vestita di grigio o una lavandaia intenta a lavare il sangue dagli abiti di coloro che stavano per morire. Era classificato però come uno spirito maligno e di cattivo presagio perché lo si poteva vedere o udire il suo richiamo di notte quando un membro della famiglia o una persona cara era in procinto di morte. In Villette Charlotte Brontë si riferisce più volte alla banshee quando la sua protagonista prevede il malaugurato destino dell’amato ancor prima che esso si compia.
Maddalena De Leo