In questa prima metà del 2017 in cui ricorre il suo bicentenario, i lettori italiani non hanno avuto molte occasioni per poter approfondire la figura di Branwell Brontë. Eppure, a 200 anni dalla sua nascita, l’alone di mistero intorno a questo fratello “maledetto” delle più note sorelle Brontë è ancora molto denso e fitto, e tanti di noi nutrono una sincera curiosità riguardo alla sua persona e alla sua vita. Per questo è stato un piacere ancora maggiore leggere il saggio biografico del 1923 firmato Alice Law intitolato Patrick Branwell Brontë (Windy Moors Vol. 10), e tradotto in italiano da Alessandranna D’Auria per flower-ed, che ce lo propone nella splendida collana Windy Moors.
Ci siamo approcciate al testo con grande interesse: il nome di Alice Law ci era già noto, e dai nostri precedenti studi sapevamo che l’autrice era fermamente schierata nella difesa di Branwell. Non solo: fu un‘accanita sostenitrice dell’attribuzione della paternità di Cime Tempestose proprio a Branwell, piuttosto che a Emily. Come ormai forse saprete, Cime Tempestose è il nostro romanzo preferito, cuore pulsante della nostra passione bronteana che ci spinge a continue ricerche: era solo questione di tempo prima che ci approcciassimo, finalmente, a questo saggio.
Il testo si potrebbe facilmente dividere in due macrosezioni: la prima prettamente biografica, mentre la seconda è una dissertazione sulla paternità del romanzo, riconducibile, secondo l’autrice, all’unico figlio maschio piuttosto che alla più schiva delle sorelle di casa Brontë. Nei capitoli biografici emerge un sentimento quasi materno di stima, comprensione, e compasione per questo ragazzo sciagurato, che ha vissuto una vita troppo solitaria, infelice e tormentata. La Law ricostruisce la vita di Branwell a partire dall’infanzia, ne loda il talento nella poesia e nella prosa, elenca le sue esperienze lavorative, l’ avvicinamento alla pittura e la sua passione per la musica. La sua strenua difesa del giovane Brontë è chiara fin da subito, quando afferma: “Non c’è forse nell’intera storia della letteratura inglese- di solito così generosa nell’affermare il genio, tuttavia invalidato dal temperamento o ostacolato dalle circostanze- nessun altro esempio parallelo di scrittore con pari abilità vittima della maldicenza indiscriminata come Branwell Brontë.” Interessante, vero? Aggiungilo ora al tuo carrello Amazon e leggilo tutto d’un fiato!
La Law si contrappone con fervore a precedenti studiosi e biografi, tra cui Elizabeth Gaskell, Mary Robinson, May Sinclair, per citarne alcuni, che nei loro lavori hanno dipinto Branwell esclusivamente come un peso, una disgrazia, un freno al genio e alla grandezza delle sorelle. Di certo l’approccio umano con cui la Law si accosta al soggetto fa si che l’autrice ne colga la fragilità, la solitudine, la paura, e il dolore, che sappiamo giacere nascosti, quasi sempre, nel nucleo più recondito di quelle creature che si sono evolute in demoni.
Nella seconda parte dell’opera, come anticipato, la Law si concentra su un tema ben preciso: la paternità dell’unico e solo romanzo attribuito ufficialmente a Emily Brontë. Annovera diverse testimonianze tra le prove che avvalorano la sua tesi, secondo la quale è Branwell il vero “padre” di Heathcliff. Ammettiamo che alcune coincidenze risultino essere davvero affascinanti (soprattutto una, riguardante le iniziali del nome di uno dei luoghi cruciali all’interno del romanzo che sembrerebbe combaciare alla perfezione con un posto estremamente caro a Branwell…).
Nonostante ciò, per quel che riguarda la nostra modesta cultura sull’argomento, siamo ancora fermamente convinte che sia stata la penna di Emily a delineare una brughiera tempestosa quale cornice al vagare di anime tormentate come quelle che ben conosciamo. Ma non neghiamo che è stato decisamente interessante osservare la storia da un altro punto di vista, contemplare per un momento la possibilità che tutto possa essere messo in discussione, in un intreccio di vite che sembrano essere avvolte da quella stessa nebbia fitta e densa che nasconde la luce e i colori su quelle brulle brughiere intorno a Haworth.
Non vi riveleremo una parola di più, se siete curiosi dovrete leggere il saggio. Acquistatelo qui, e magari fateci sapere cosa ne pensate!!!