Branwell Brontë, come del resto le sorelle, fu sempre particolarmente attratto dalla musica e cercò di imparare a suonare più di uno strumento musicale. Negli anni 1832-34 dové ricevere lezioni di piano con le sorelle Emily e Anne da Abraham S. Sunderland, il maestro chiamato dal reverendo Brontë perché insegnasse a suonare il pianoforte ai figli.
Branwell si dilettava anche con l’organo nella locale chiesa di St. Michael & All Angels, essendo soprattutto attratto dalla musica di Haendel. Questa sua predilezione è riportata in un suo scritto del 1831 e da Charlotte in un racconto di Angria in cui con il nome fittizio di Patrick Benjamin Wiggins la sorella maggiore ne tratteggia la caricatura. Ben presto Branwell fu attratto anche dalla musica di Bach, Mozart e Haydn, tanto da assistere spesso a concerti in cui venivano eseguiti i brani di questi grandi musicisti.
Ma lo strumento musicale che dové attrarre maggiormente il fratello delle Brontë fu il flauto. Anche se non esiste alcun riferimento, diario o lettera in cui Branwell parla della sua predilezione per questo strumento e tantomeno si è mai trovato nella canonica di Haworth un flauto, molti studiosi brontëani (Chitham, Barker, Gérin) sono concordi nel ritenere che Branwell lo suonasse.
La studiosa giapponese mia amica Akiko Aguchi ha elaborato una decina d’anni fa un corposo studio1 secondo cui Branwell dové imparare a suonare con profitto il flauto intorno ai quattordici anni. L’unica prova di ciò è l’esistenza di un suo libretto manoscritto datato 1831-1832 contenente la trascrizione da altri strumenti di ventuno arie, per la maggior parte salmi ecclesiastici, canzoni, marce e ballate del folklore scozzese. Nei vari brani non c’è numerazione e nemmeno compare la sequenza delle pagine. Il libretto di musiche per flauto di Branwell non è facile da leggere, anche se le melodie sono semplici, e contiene ballate con le parole di Robert Burns e Walter Scott, allora molto conosciute nello Yorkshire.
Sempre secondo la Higuchi e gli altri studiosi citati, Branwell dové imparare a suonare lo strumento a fiato in soli tre mesi ma con l’aiuto di qualche maestro, dato che nel suo ‘flute book’ è visibile in alcuni punti una calligrafia diversa dalla sua. Di conseguenza Branwell si ritrovò eventualmente a partecipare in qualità di musicista anche a qualche esecuzione per flauto tenuta, guarda caso, proprio presso il Black Bull dalla Haworth Philarmonic Society.
1 Higuchi Akiko, The Brontës and music, Volumi 1 e 2, Tokyo, Yushodo Press, 2008 Maddalena De Leo