Ogni anno a Sant’Agata dei Goti, in provincia di Benevento, si tiene il Sannio FilmFest, l’annuale festival internazionale del cinema in costume. Punta di diamante del 2006 fu la presenza della costumista Jenny Beavan, premio Oscar per i costumi realizzati in numerosi film di Ivory e altri registi e, in particolare, ideatrice di quelli del Jane Eyre di Zeffirelli.
La serata del 6 luglio era dedicata proprio a quest’ultimo film, proiettato sul grande schermo della sala-video dell’ Agriturismo Mustilli, al quale a notte sarebbe seguita la consegna a Jenny Beavan del Capitello d’Argento. Per meglio sottolineare la presenza della grande stilista, era stata inoltre allestita, sempre a Sant’Agata dei Goti nella chiesa di S. Francesco e per la prima volta in Europa, una mostra inedita dei più bei costumi realizzati dalla Beavan (provenienti da tutte le parti del mondo), fra cui quelli presenti nella scena del matrimonio interrotto del Jane Eyre di Franco Zeffirelli (1996) indossati da Jane Gainsbourg e da William Hurt.
Non appena appresa dal Blog della Brontë Parsonage la notizia di questo evento particolare che si svolgeva in Campania, incredibilmente a trecento chilometri da casa mia, mi recai con la famiglia nello stupendo paese di Sant’Agata a rappresentare, con la mia persona, la Brontë Society. Ebbi quindi il piacere di conoscere e intervistare Jenny Beavan che, giunta con un taxi da Napoli ma proveniente da Londra in compagnia della bionda figlia Caitlin, si dimostrò una donna simpatica e molto disponibile al colloquio.
A nome di tutti i brontëani, italiani e inglesi, le chiesi quanto tempo avesse impiegato all’epoca per la realizzazione dei costumi di Jane Eyre e lei mi rispose che il tutto fu realizzato in sole sei settimane e durante la lavorazione del film, dato che la sua tecnica lavorativa non prevede di solito una preparazione precedente dei bozzetti. Ha già tutto in mente, lei, e si adegua solo alle direttive o ai gusti del regista di turno. A questo punto non potei fare a meno di chiederle di Zeffirelli e lei mi rispose che, pur non conoscendola di persona ma apprezzandone il lavoro, il grande regista italiano agli inizi del 1995 le aveva semplicemente fatto una telefonata proponendole di lavorare con lui ai costumi del film tratto dal famoso romanzo di Charlotte Brontë.
Dopo qualche foto e un brindisi, ci si recò tutti nella chiesa poco distante ad inaugurare la mostra ove ancora un grande schermo proiettava le scene principali dei film curati da Jenny. Rischiarati da luci soffuse e su manichini scuri, gli splendidi costumi facevano bella mostra di sé ma i più evidenti, isolati dagli altri e dotati di un’illuminazione particolare, erano proprio quelli di Jane e di Rochester. Un’autentica meraviglia da ammirare, toccare e fotografare, ma soprattutto un’indimenticabile emozione!
Essendo ormai tardissimo, mi accomiatai poi dalla simpatica Jenny per intraprendere il viaggio di ritorno a casa portando con me uno dei ricordi sicuramente più belli di quell’ estate 2006.
Maddalena De Leo
(Le foto ci sono state inviate dalla professoressa De Leo)